Sinossi

Il Libro della Fisigione è un romanzo che, tanto per cambiare, non contiene né amore né odio. Scritto in prima persona, potrebbe essere trasformato in una narrazione in seconda persona senza grossi sforzi, poiché la storia che ho scritto è molto simile alla storia che stai scrivendo tu, vivendo la tua vita.

Come potrebbe non esserlo, con più del 99% di DNA in comune tra noi?

L’inizio e la fine della nostra avventura terrena sono del tutto identici. Tutti dicono che siamo uguali nella morte, ma lo siamo anche nella nascita, partendo da una indistinguibile pallina microscopica.

Proprio come me, anche tu mangi, lavori, dormi e, quando ti rimane del tempo, vorresti dedicarlo a quello che ti piace.

Potrebbe essere la nostra storia perché nel Mondo in cui viviamo è normale sentirsi in una distopia: robot, poteri paranormali e regimi bizzarri sono tra noi, inutile negarlo, ma non sentiamo quel senso soffocante di oppressione, forse perché abituati ad essi o forse perché ce ne sbattiamo di loro, consapevoli dell’impossibilità di sentirci totalmente privi di preoccupazioni.

Parla di noi, perché non ci piace esasperare i nostri sentimenti, rischiando di divenire tristemente famosi; siamo attratti dagli avvenimenti sensazionali e avidi di conoscerne i particolari, ma molto raramente accade che ne siamo i protagonisti. Tuttavia ci sentiamo speciali, sappiamo di essere speciali, o almeno di far parte di qualcosa di importante. Facciamo cazzate e compiamo gesti eroici più volte al giorno, spesso confondendoli tra loro oppure ignorandoli del tutto.

Di una cosa mi raccomando: per favore, non credere a tutto quello che leggerai. Non mi assumo nessuna responsabilità sulla veridicità dei contenuti della filosofia che sta dietro alla narrazione e delle sue implicazioni morali e scientifiche. In primis perché la verità non è mai unica, in secundis perché è bello scrivere, leggere, raccontare storie inventate.

La fantasia infatti è il miglior patrimonio dell’umanità, è il vero motore che ci spinge ad impegnarci in quello che facciamo e a sopportare una vita di routine.

Accompagnami e fatti accompagnare lungo tutto il perimetro del cerchio della vita godendone appieno, anche nei suoi momenti più banali, e celebrandone il miracolo ripetuto ad ogni istante.

Work in progress

In questi giorni sono occupato ad una revisione del romanzo, per favorirne la leggibilità ed eliminare errori grammaticali e concettuali. Per fare ciò, mi sono basato sui commenti dei pochi lettori che fino ad ora mi hanno fornito degli spunti, e li ringrazio infinitamente.

Sto inoltre lavorando sulle basi scientifiche dell’esistenza delle idee, raffinando la teoria che esporrò nella seconda versione del libro. Finora non ho trovato incompatibilità con i teoremi fisici attualmente considerati come stato dell’arte, anzi, tramite i miei assunti sono riuscito a dare una spiegazione ad alcuni fenomeni ancora poco chiari e ad unificare il comportamento delle forze fondamentali. Purtroppo sembra che nessuno studioso mi voglia aiutare in questa impresa titanica, ma non mi perderò d’animo. Mai.

Quando si crede in qualcosa bisogna lavorare sodo per arrivare fino in fondo; e se le teorie si riveleranno sbagliate, si avrà comunque incrementato il proprio bagaglio culturale.

I misteri di Urano

Tutti i pianeti del sistema solare sono belli, dopo la Terra (ovviamente) il mio preferito è Urano. Gli scienziati si cimentano a capirne tutte le stranezze (https://www.magnitudine-assoluta.it/2017/07/i-misteri-di-urano.html), ma a me colpisce altro. Mi affascina il concetto di Urano, quel bizzarro pianeta blu che è il risultato di varie vicissitudini verificatesi al momento giusto e che vengono continuamente analizzate dagli studiosi, come se a quel corpo celeste servisse una giustificazione.

Ogni sua caratteristica deve per forza avere una motivazione plausibile, altrimenti non sarebbe lì “sopra” di noi: si è formato raccogliendo detriti così, poi è stato colpito colà, si è girato cosà, poi si è raffreddato cosò etc. etc.

La mia visione è un’altra: quand’era ancora un pulviscolo era già l’embrione di Urano, che si è sviluppato con lo scorrere del tempo per diventare il pianeta che conosciamo; come facciamo noi e tutto il resto. È cresciuto, ha fatto le sue scelte, ed è veramente bello.

Con la scienza si potrà sempre sapere il “come” ma mai il “perché”, in quanto solo tramite il pensiero ci si può interfacciare con gli altri concetti, e per il resto bisogna trovare uno schema che accomuni tutto. Non chiamiamola Fisigione ma nemmeno fatalismo, perbacco!

Dì la tua sul romanzo

Dagli elogi non si impara nulla, dalle critiche si impara tutto.

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